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Come costruire un acquario di 200 litri fai da te

Costruire un acquario non è così difficile come un profano potrebbe immaginare: specialmente con questa nuova tecnica, poi, basata sull’impiego di un mastice speciale ai siliconi.

L’acqua contenuta in un ac­quario della capacita di 200 litri pesa 2 q. Le pareti dell’acquario, pur essendo prive di corni­ci, sopportano un peso del genere quasi con indifferen­za. Il « miracolo » è dovuto all’impiego di uno speciale tipo di mastice ai siliconi che, a parte le importantis­sime caratteristiche di tenu­ta e di aderenza, possiede tutti i requisiti necessari per essere apprezzato da ogni patito degli acquari: non è tossico e resiste agli acidi. Questo lavoro, anche se semplice, esige il rispetto di alcune regole fondamentali: ad esempio, le lastre di ve­tro devono venir fissate sal­damente durante ogni sin­gola fase del montaggio (ve­di foto). Si lasciano in quel­la posizione fino a saldatu­ra avvenuta. In ambienti cal­di e asciutti bisogna aspet­tare un giorno, in caso di tempo cattivo anche fino a quattro. Gli spigoli delle lastre devono venir smussa­ti. In ogni caso il fattore più importante è costituito da una scrupolosissima pulizia anche minime tracce del grasso presente sulle mani danneggerebbero la tenuta degli spigoli. Questo è il materiale occorrente:

1 lastra base di 100 x 40 cm,

2 lastre laterali rispettiva­mente di 100 x 50 cm e 40 x 50 cm e tre nervature di 5 x 40 cm (ogni pezzo deve avere uno spessore di 10 mm). Infine occorrono 3 cartucce da 320 cm3 di ma­stice ai siliconi, un detersivo speciale e una siringa n. 6.

La colla vuole essere « accarezzata »

Si incomincia eseguendo un disegno in prospettiva, che servirà da sagoma per il montaggio. A questo scopo si pone la lastra che costi­tuisce la base su un grande foglio di carta e se ne ri­producono i contorni. Agli angoli si disegnano dei qua­drati di circa 2 mm di lato, con i quali si determina la larghezza delle fessure che devono rimanere fra la lastra di base e quelle laterali. In­fine si marca la posizione delle lastre laterali (vedi fo­to 1). Per montare queste ultime è consigliabile atte­nersi a quanto suggerito nelle foto 2-5. Si procede innanzi tutto a iniettare il collante nella prima fessura. Si lascia asciugare e si aspor­ta il nastro adesivo (foto 7+9). Quindi si passa a riempire la seconda fessu­ra. Quando tutte e 4 le la­stre laterali avranno fatto ben presa, si appronta una costruzione ausiliaria a for­ma di tavolo — di dimen­sioni leggermente inferiori a quelle dell’acquario — che servirà ad incollare la lastra di base, che deve ade­rire perfettamente alle pa­reti interne; sistemare an­che quest’ultima lastra e quindi far penetrare nelle fessure il mastice ai siliconi. Rifinire accuratamente. Da­te le dimensioni dell’acqua­rio, è consigliabile inserire, un giorno dopo la fine del­la costruzione, un’ulteriore costonatura triangolare nel­la parte interna della lastra di base. Non rimane che incollare le nervature di rin­forzo, che servono anche a reggere il coperchio (qui ba­sta anche un vetro più leg­gero).

L’acquario deve rimanere al­l’aria per 2 giorni interi. Poi va riempito 3 volte in 24 ore con acqua fresca. Ora tutto è pronto per accogliere le piante e i pesci preferiti.

COME COSTRUIRE L’ACQUARIO FAI DA TE

FOTO 1

La cosa più importante dello schema sono i quadrati (di circa 2 mm dilato), disegnati agli angoli, che vengono a deter. minare le fessure. I sostegni per il montaggio vengono fissati sullo schema che poggia su una superficie piana. Fare una prima prova di allineamento delle lastre.

FOTO 3

Le lastre di vetro vanno sol­levate e pulite su un lato so­lo con un detersivo speciale. D’ora in avanti attenzione a non toccare più le lastre a mani nude. Mettete del nastro adesivo sugli spigoli: sul lato esterno deve essere posto proprio sullo spigolo, mentre su quello interno 5 mm più indietro.

foto 5

Chi vuole essere del tutto sicuro che le lastre di vetro non si muovano dopo essere state incollate, può fissare gli spigoli superiori con dei listelli.

foto 6

Si mette la cartuccia di colla ai siliconi in una siringa, si taglia la punta in modo da ottenere un foro di 8-10 mm e si inietta la sostanza nella fessura.

foto 7

La superficie va subito liscia­ta: di fuori con la palma della mano, all’interno con un dito. Bagnare il guanto di gomma con acqua saponata.

foto 8

Mentre le fessure stanno fa­cendo presa (3-5 minuti dopo l’iniezione) togliere il nastro adesivo, In tal modo si ottengo­no bordi perfettamente puliti.

foto 9

La costruzione supplementare per il montaggio della lastra di vetro che costituisce la base viene incorporata quando le congiunzioni hanno già fatto presa.

foto 10-11

Le fessure della base devono venir riempite completamente di mastice ai siliconi. Al termine del tempo di presa, inserire una costonatura. Anche per incollare le nervature occorre una costruzione ausiliaria. Deve esse­re smontabile in modo da poter essere in seguito tolta facilmente.

ALCUNI SUGGERIMENTI PER UN ACQUARIO

E indispensabile riprodurrre il più accuratamente possibile le condizioni na­turali di vita degli abitanti dell’acquario. La tempera­tura corporea di ogni pe­sce dipende dal suo « ha­bitat » originario, e tale temperatura deve essere rispettata. Già per questa motivo non si posso­no mettere indiscriminata­mente insieme varietà di­verse. A ciò si aggiunge che alcuni tipi di pesci so­no tra loro nemici natu­rali. Vi è una regola gene­rale, secondo la quale un pesce lungo 5 cm ha bisogno di 2 I d’acqua. Per­tanto un acquario da 100 I può ospitare fino a 50 pe­sci. E in ogni caso indi­spensabile che l’acqua ab­bia un sufficiente contenu­to d’ossigeno, che viene emesso anche dalle piante acquatiche. Per tale moti­vo esse possono venir uti­lizzate come « fabbrica d’ossigeno.

Per un numero piutto­sto elevato di pesci è inoltre necessario un im­pianto d’aerazione, che dovrebbe essere utilizzato unitamente ad un filtro per l’acqua. In tal modo vengono innanzi tutto eli­minati dall’acqua i residui organici, dei quali si ali­mentano le alghe non de­siderate e in secondo luo­go le lastre rimangono pu­lite. L’acqua dovrebbe inoltre venir cambiata com­pletamente all’incirca una o due volte l’anno. Per i paesaggio subacqueo si utilizzano anche pietre che è possibile raccogliere da soli (ma attenzione che siano prive di calcio!) pre­ventivamente bollite a lun­go e poi spazzolate. Mo’,-ti pesci sono paurosi e privi di colore su un terreno chiaro. La soluzione mi­gliore è costituita da un brecciolino di basalto ne­ro, posto su uno strato 45 ghiaino (granulometria 2-4 mm). La sabbia sottile non è mai consigliabile in quanto I.e radici delle pian­te non vi possono respi­rare e dopo pochi mesi a terreno sarebbe nero e marcio. Sconsigliabile anche l’immersione di ra­me, ottone e legno.

 

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Redazione: