Da 4/5 anni a questa parte, è impossibile non aver mai sentito parlare di cannabis light legale. Se fino al 2016 parlare di cannabis significava chiamare in causa l’immagine dell’economia sommersa e quella della marijuana terapeutica, nell’anno sopra ricordato le cose sono cambiate radicalmente. In che modo? Con la Legge 242/2016.
Testo normativo entrato in vigore nel gennaio 2017, nonostante i suoi grandissimi limiti – non parla di uso umano della cannabis – ha rappresentato per il nostro Paese una vera e propria rivoluzione. Ha infatti reso legale la cannabis con un contenuto di THC basso, pari allo 0,2% massimo (per essere precisi, esiste una soglia di tolleranza che arriva fino allo 0,6).
Da allora, si è creato un business estremamente fiorente. Tra negozi fisici – tutti ne abbiamo visto uno passeggiando per la strade della nostra città – ed e-commerce come Cbweed.com, il giro d’affari è di diverse centinaia di milioni di euro e la filiera dà lavoro a oltre 10mila persone.
Quando la si guarda nel dettaglio, tra i prodotti più venduti si trova l’olio di CBD. Per agevolare chi non si è mai approcciato al mondo della cannabis light, vediamo 5 domande – e altrettante risposte – che lo riguardano.
L’olio di CBD richiede prescrizione medica?
No, l’olio di CBD si può acquistare tranquillamente senza prescrizione medica. Quando lo si chiama in causa – lo stesso vale per gli altri prodotti a base di cannabis light – si inquadra una soluzione senza efficacia terapeutica. Certo, come vedremo può influire sul benessere quotidiano, ma non è possibile parlare di effetti medici.
L’olio di cannabidiolo aiuta a dormire meglio?
Molte persone si approcciano al mondo della cannabis light legale e si interessano all’olio di CBD in particolare dopo aver sentito dagli amici che questo prodotto aiuta a dormire meglio. C’è qualcosa di vero in queste affermazioni? Assolutamente sì. L’assunzione di olio di CBD o cannabidiolo, principio attivo della cannabis considerato il “cugino” del THC, regala un piacevole senso di relax che può essere considerato congeniale nelle situazioni in cui si fa fatica a prendere sonno.
L’olio di CBD ha effetti collaterali?
No, l’olio di CBD non provoca effetti collaterali. Il principio attivo in questione, infatti, a differenza del THC non è psicoattivo. Entrando nel vivo delle sue caratteristiche, facciamo presente che secondo diversi studi è in grado di concretizzare effetti anti psicotici, contrastando in qualche modo l’influenza del THC.
Nonostante quanto appena specificato, è bene evitarne l’assunzione prima di mettersi alla guida. Il motivo è molto semplice: gli strumenti in possesso delle Forze dell’Ordine e utilizzati nei controlli per l’assunzione di sostanze stupefacenti sono in grado di rilevare le quantità di THC, seppur bassissime. Il rischio, ovviamente, è quello di vedersi ritirare la patente. Meglio non correrlo, vero?
L’olio di CBD è puro?
No, l’olio di CBD non è puro. Il principio attivo, infatti, è diluito in un olio vettore. Quest’ultimo può essere di diverso tipo. Tra le varie alternative ricordiamo l’olio di cocco e l’olio d’oliva.
Chiarito questo aspetto, facciamo presente che, di base, si può parlare di diversi gradi di purezza. Se si è alle primissime armi con l’utilizzo di olio di cannabidiolo, è il caso di orientarsi verso prodotti molto diluiti e di monitorare le reazioni del corpo nel corso del tempo.
L’olio di CBD può essere utilizzato sugli animali?
Sì, l’olio di CBD o cannabidiolo può essere utilizzato anche sugli animali ed è in grado di agire su diversi fronti, dal controllo dei fenomeni infiammatori fino a quello dell’ansia da separazione. Attenzione, però: si devono utilizzare solo formulazioni ad hoc per i nostri amici a 4 zampe, caratterizzate da una concentrazione inferiore di principio attivo rispetto a quella dei prodotti per esseri umani.