Quando si decide si progettare un orto o comunque di iniziare a coltivare piante ortive, risulta necessario tenere in mente una serie di conoscenze che comprendono la natura agronomica, fisiologica e produttiva della coltura.
Per questo è necessario seguire alcune premesse legate al tipo di terreno, all’esposizione, alla quantità degli ortaggi coltivati, alla disponibilità dell’acqua, alla realizzazione delle aiuole e dello spazio che deve essere riservato alle colture.
Nel progettare un orto e cercare di ottenere una buona riuscita dei prodotti coltivati, è necessario in primis conoscere bene il terreno.
Se questo infatti risulta essere povero di sostanze organiche e minerali, non sarà possibile ottenere risultati soddisfacenti al momento della raccolta degli ortaggi.
Occorre così sapere quali siano le principali proprietà del suolo in modo da capire come intervenire e se necessario come effettuare le dovute correzioni o concimazioni.
Lo spazio necessario per creare l’orto
La seconda fase utile per organizzare al meglio l’orto è la progettazione dello spazio disponibile. Il profilo del terreno agrario è composto da tre strati diversi: strato superficiale, strato inerte e sottosuolo.
Lo strato superficiale, può essere definito il primo rivestimento del terreno e tende ad avere una colorazione piuttosto scura in quanto sono presenti in esso sostanze organiche come piccoli animali e microorganismi. In questa parte del suolo, le radici delle piante esplorano il terreno per andare alla ricerca di minerali necessari alla loro nutrizione.
Il secondo strato chiamato inerte si trova subito dopo quello superficiale. Il colore in questo caso è molto più chiaro e al suo interno non ci sono sostanze organiche ma soltanto poche radici. Tale parte del terreno potrà essere resa fertile soltanto con una profonda lavorazione attraverso ad esempio concimazioni e attività di microfauna; gli strumenti più idonei si rivelano essere ragno o rastrello.
L’ultimo strato del terreno detto sottosuolo, non interessa le colture poiché non viene coinvolto né nelle lavorazioni ordinarie né straordinarie.
La struttura e l’esposizione di un terreno
La struttura di un terreno, tende ad indicare la disposizione delle particelle presenti nel suolo che a loro volta sono in grado di condizionare il movimento dell’acqua e dell’aria al suo interno. I terreni vengono così classificati in base alla struttura: sciolti, compatti e spugnosi.
La fertilità di un terreno può essere definita come la possibilità di utilizzare al massimo tutte le potenzialità produttive proprio per contribuire alla creazione della base agronomica necessaria per una produzione ottimale delle piante.
Per tali motivi, un terreno per essere fertile deve avere una buona quantità di limo, sabbia e argilla.
Naturalmente ogni specie di pianta è a sé e predilige un determinato tipo di terreno che sia esso calcareo, limoso o sabbioso. Spesso però le piante sono anche in grado di adattarsi ai terreni soprattutto attraverso l’opera dell’uomo, con concimi, rotazioni delle piante oppure opere di irrigazioni e bonifica.
Come irrigare l’orto
Oltre a capire la struttura dell’orto e le dimensioni necessarie per la sua creazione, è necessario però anche irrigare l’orto con una certa frequenza. Si stima infatti che un orto estivo abbia bisogno, per sopravvivere, di almeno tre o cinque litri di acqua al giorno ogni metro quadro. I numeri reali in realtà devono tenere conto del clima, del tipo di terreno, delle piante coltivate, della fase di sviluppo della pianta.
Esistono diverse tipologie di irrigazione, tra cui quella che permette di risparmiare acqua e ottimizzare i tempi, come l’irrigazione a goccia.
Sicuro è il fatto che l’orto, a prescindere da quali siano gli ortaggi coltivati, deve essere irrigato soltanto la mattina presto oppure in tarda serata per evitare che i raggi solari brucino le foglie. Bagnare le piante durante le ore assolate e calde infatti rischia non solo di rovinare le coltivazioni, ma anche di far andare sprecata parte dell’acqua utilizzata per effetto dell’evaporazione.
Come progettare l’orto
Nel caso della progettazione dell’orto è necessario innanzitutto tenere conto dell’esposizione del terreno verso i punti cardinali e di conseguenza lo spostamento della luce solare.
In base a questa analisi sarà possibile evitare di incorrere nell’errore di collocare gli ortaggi in modo sbagliato. Se ad esempio il terreno riceve durante il giorno soltanto poche ore di luce non sarà possibile coltivare melanzane e pomodori che invece necessitano di molto sole. In tal caso è preferibile scegliere lattughe o cavoli in quanto non hanno bisogno di un’elevata quantità di luce.
In questo calcolo è bene inoltre tenere conto dei possibili ostacoli naturali, quali alberi e siepi ed artificiali come prefabbricati e abitazioni.
La posizione ideale dell’orto sarebbe quella in cui risulta essere esposta in pieno sole, lontano da alberi che possano dare ombra e da costruzioni. Il terreno dovrebbe così essere rivolto verso Sud. Attraverso tale meccanismo si eviterà anche che le piante crescano troppo deboli e di essere soggette a malattie.