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Come togliere rimuovere il silicone

Sapere esattamente come togliere il silicone non è cosa scontata, occorre conoscerne le sue caratteristiche intrinseche per procedere alla rimozione in modo preciso ed efficace.

Riconoscere il silicone

Iniziamo con il riconoscere il vario tipo di silicone:

  • Silicone acetico
  • Silicone acrilico
  • Silicone neutro

Ora per poter agire e capire come togliere il silicone esige innanzitutto la conoscenza delle caratteristiche di queste tre tipologie di silicone.

Il silicone Neutro si usa sul legno,PVC policarbonati, specchi in quanto non provoca corrosione.

Il silicone acrilico viene impiegato preferibilmente su materiali porosi come laterizi, cartongesso sia in interni che in esterni.

Il silicone acetico è il più diffuso e normalmente utilizzato in casa nella sigillatura di sanitari in bagno e in cucina. Quando viene applicato diffonde il tipico odore di acido acetico, che si libera durante la polimerizzazione.

Come togliere il silicone

Anche se si tratta di un prodotto insensibile alla maggior parte delle sostanze utilizzate in casa, il silicone subisce un certo degrado col passare del tempo ed è per questo motivo che vale la pena sostituirlo e quindi capire esattamente come togliere il silicone.

Possono prodursi muffe molto antiestetiche lungo il suo sviluppo e possono verificarsi dei distacchi dai materiali su cui è applicato, con conseguente perdita della funzione di sigillatura. In queste situazioni è sempre conveniente asportare il cordone di silicone e rinnovare la sigillatura con silicone nuovo.

Riferiamoci, come esempio, al classico cordone di silicone che sigilla il bordo di un sanitario. Prima di intervenire dobbiamo valutare quanto tale cordone sia duro e ancorato.

Nel caso che presenti già dei distacchi e delle discontinuità conviene agire con un raschietto dotato di lama sottile e affilata. Possiamo utilizzare un cutter oppure uno dei numerosi raschietti prodotti per questo specifico impiego che sono dotati di lame di varia geometria: frontali, ad angolo, flessibili ecc.

Si agisce incuneando la lama lungo un bordo del cordone e facendola avanzare lungo il giunto sigillato eventualmente azionandola leggermente avanti e indietro come fosse un seghetto.

Quando abbiamo staccato un bordo ripetiamo a medesima operazione lungo l’altro bordo, agendo allo stesso modo.

Ora è possibile asportare delicatamente la parte che è stata staccata tirando via con le mani il cordone di silicone, insistendo con la lama del raschietto ove questo fosse ancora aderente al supporto.

Dopo questa prima operazione, rimarranno inevitabilmente sui supporti dei pezzetti di silicone o una sottile patina di questo materiale.

Per asportare questi residui possiamo intervenire riscaldandoli con un fohn o con una pistola termica impostata a media potenza. Il calore ammorbidisce il materiale che può essere staccato con il raschietto. Si tratta di un lavoro abbastanza lungo e paziente.

Con una spugnetta imbevuto di acqua calda si strofinano le superfici per far arricciare eventuali residui. In questa fase può essere utile impiegare un poco di bicarbonato applicato come il sale sui cibi, in quanto il suo leggero potere abrasivo aiuta nell’asportazione di residui ben aderenti ai supporti.

Abbiamo ancora problemi nel togliere il silicone ?

In questo caso è conveniente utilizzare uno degli speciali preparati chimici in grado di rimuovere il silicone più ostinato. Ve ne sono di varia tipologia ed efficacia.

Attenzione: si tratta, in alcuni casi, di prodotti contenenti acido fosforico, quindi potenzialmente dannosi per la persona e per l’ambiente. L’utilizzo va sempre eseguito adottando le norme di impiego (sempre indicate nelle schede di sicurezza) come aerazione dell’ambiente, assenza di scintille o fiamme libere, utilizzo di guanti, occhiali, mascherine ecc.

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Redazione: