Giunzione legno: come renderla resistente

È consuetudine, nel mondo del professionismo o in piccola parte anche nel fai da te, cimentarsi con prodotti in legno. Questo nobile materiale, delicato e dalle proprietà fisiche interessanti, si presta a usi anche molto versatili.

Spesso, però, quando ci si trova a lavorare con questa tipologia di materiale, non si hanno le conoscenze tecniche per sfruttarlo al massimo delle potenzialità. Magari un calcolo sbagliato del peso o della resistenza a contatto con altri materiali, può portare a brutte sorprese.

Forse il punto più importante su cui focalizzarsi per evitare tali conseguenze è la giunzione; oggi, infatti, vedremo come renderla resistente per i propri progetti in legno.

Prima di cominciare è bene informarsi

Per i puristi degli incastri e per tutti coloro che almeno una volta nella vita hanno letto o partecipato a una lezione Universitaria di Architettura degli Interni, non abbiate paura: in questo articolo non utilizzeremo chiodi o bulloni!

Ci occuperemo di giunzioni in legno come la regola d’arte richiama. È bene precisare che si utilizzano le giunzioni per aumentare la superficie tra i diversi pezzi da unire, questo allo scopo di stabilizzare quanto più è possibile l’assemblaggio e allo stesso tempo garantendo una resistenza maggiore ai pesi e agli spostamenti. Non tutti sanno che le giunzioni in legno, in passato, erano utilizzate e realizzate con bulloni e chiodi; solo negli ultimi anni si sta utilizzando la tecnica ad incastri.

Differenza tra incastro e giunzione in legno

Prima di approfondire le giunzioni più resistenti, è bene capire quale sia la differenza tra giunzione e incastro. Nel primo caso, come suggerisce la parola stessa, due corpi dello stesso materiale (in questo caso il legno), vengono ad unirsi in modo semplice, senza troppe sollecitazioni esterne. Differente invece il caso in cui ci si trovi di fronte un incastro, questo è sempre una giunzione, ma avrà sicuramente un carico maggiore a cui sopperire. Mentre nel caso delle giunzioni semplici, si può pensare alla classica giunzione a 90 ° presente nelle cornici dei quadri pre-assemblati, nel caso degli incastri è più intelligente pensare ad incastri a coda di rondine o a spinatura. Si può dedurre che nella semplice giunzione a 90 °, possono anche non presentarsi scanalature per unire le due estremità, mentre negli incastri, la scanalatura è fondamentale per rendere la struttura più resistente alla forza peso o alle sollecitazioni esterne. Vediamo quindi ora, quali sono le giunzioni più resistenti ed i conseguenti incastri da utilizzare

La spinatura

Una delle giunzioni più utilizzate e meno lavorate è sicuramente la giunzione a spinatura. La spinatura permette di unire due elementi attraverso delle spinette che si inseriscono in appositi fori simmetrici sulla superficie in legno. Per riportare un esempio semplice da immaginare, basta pensare alle mensole negli armadi; queste sono usualmente giunte attraverso giunzioni a spinatura; questo per favorire una veloce manutenzione e una rapida messa in opera iniziale.

Lo spessore, la lunghezza e il numero da utilizzare di spine e fori dipendono dalla funzione e dalla grandezza dell’area da ricoprire; un’area soggetta a forti sollecitazioni, necessita di maggiore sostegno e di conseguenza di maggiori fori e spine. Sempre più produttori inseriscono in commercio spine sagomate, questo per facilitare l’inserimento all’interno dei fori. La distanza media tra le spine, indifferentemente dall’area da ricoprire, può variare dai 15 ai 25 centimetri.

Maschio femmina

Questa tipologia di giunzione in legno è spesso protagonista nelle pavimentazioni flottanti. La giunzione, o per meglio dire incastro a maschio e femmina, è principalmente formato da una grande superficie di contatto tra i vari giunti. Per distinguere questa tipologia di giunzione, è bene immaginare due pezzi di legno da assemblare, in cui uno presenti una scanalatura a U lungo tutto il fianco e l’altro presenti un dente a T verso l’esterno. Si può intuire che il ragionamento sia similare al concetto di presa maschio e presa femmina che c’è nell’elettronica. Interessante in questo caso che la giunzione avvenga lateralmente e che questa comporti quindi una differente possibilità di rinforzamento. Infatti per rinforzare una struttura in legno con giunzione a maschio e femmina, bisogna ragionare per lunghezza; dato che usualmente la linguetta a T può solo che estendersi in lunghezza e non in profondità a causa di una superficie sottile.

Coda di rondine

Tra le giunzioni più resistenti c’è sicuramente quella a coda di rondine; esteticamente la più gradevole ed allo stesso tempo estremamente resistente alle oscillazioni sia verticali che orizzontali. Ad un primo sguardo può risultare una semplice giunzione ad angolo retto, la quale ha una maggiore resistenza alle sollecitazioni continue e consistenti, ma non è del tutto vero. Infatti oltre a queste caratteristiche, la giunzione a coda di rondine viene utilizzata anche per opere dal valore estetico non indifferente. Non è difficile trovare questa tipologia di manufatto in bauli, panche o cassoni di un certo prestigio.

Tecnicamente questa giunzione ha il fine di aumentare nettamente la superficie dei materiali in contatto. Essa infatti è un incastro multiplo a forma trapezoidale e con un’alternanza di scanalature maschio e femmina. Una tale messa in opera garantisce una presa molto solida e diminuisce la possibilità di rottura del giunto.