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Come sfruttare lo spazio del garage o cantina

Tutto in ordine e a portata di mano anche in ambienti piccoli, purché sistemati in modo funzionale.

Se un garage è troppo pic­colo, non lo è mai però tanto da non poter sfruttare al massimo lo spa­zio che resta libero, dopo avervi parcheggiato l’auto. Con una sistemazione fun­zionale possono infatti trovarvi posto gli attrezzi da giardino, le biciclette dei ra­gazzi, le gomme di scorta, gli utensili e perfino un banco da lavoro.

La prima cosa da fare è misurare il garage, eseguirne in piccolo schizzo in proporzione e studiare la sistemazione più adatta. Soltanto così si ha la possibilità di scoprire che si può trovare posto a tutto, pur lasciando lo spazio necessario per l’au­to e per muoversi più co­modamente. Un banco da lavoro, per esempio, può aiutare a risolvere molti pro­blemi. Facciamo un esempio di garage con 2 posti auto vogliamo metterci un banco alto 850 mm e largo 2000 mm; ma si tratta di dimensioni che possono essere variate a seconda di quelle del locale nel quale il banco andrà poi sistemato. Anche tutte le misure degli altri elementi d’arredamento sono strettamente legate al­l’altezza e alla larghezza del garage.

IL BANCO

Ilavoro comincia quindi con un metro a stec­che e una riga per segnare. Per la sistemazione del ga­rage proposta — adattabile alle singole esigenze — sono state usate tavole di abete per i piani, le gambe e le traverse del banco; pannelli truciolari invece per la scaffalatura. possibile ovviamente usare un legname diverso, tenen­do comunque presente che quello per gambe e relativi supporti deve avere uno spessore minimo di 30-35 mm e che per il piano del banco non sono idonee ta­vole il cui spessore sia in­feriore ai 16 mm.

La solidità del piano del ban­co è aumentata dall’unione delle tavole che lo compon­gono con linguetta e scana­latura. Anche la tavola per appendere gli attrezzi da giardino deve avere uno spessore di 15 mm. Su di essa vanno applicati, dopo avervi praticato i necessari fori, robusti perni in legno (che si acquistano nei nego­zi che vendono legname o presso una falegnameria). Se il garage non può essere riscaldato in modo unifor­me, occorre considerare che il gelo, il caldo e l’umidità causano l’imbarcamento del legno (con conseguente al­lentamento delle unioni) e prendere le adeguate con­tromisure. E necessario, quindi, usare nel fissaggio degli elementi alla parete soltanto tasselli a vite e nelle unioni a legno, oltre a un collante adatto, viti registra­bili ad alette. Si aumentano così la durata e le possibi­lità di utilizzazione degli ar­redi realizzati.

I pannelli in fibre di legno del tipo forellato (ad esem­pio di masonite) rappresen­tano la soluzione ideale per appendere martelli, tenaglie e altri piccoli attrezzi. Si ta­gliano agevolmente e nei negozi di ferramenta si tro­vano ganci doppi e altri sup­porti facilmente inseribili. Per fissare il pannello al fon­do della scaffalatura, si spal­mano i suoi bordi con un collante a presa rapida; do­po 10 minuti si comprimono assieme le parti e si assicura ulteriormente l’unione con viti agli angoli e al centro.

Proteggete il legno per evitare che si spacchi

Le vostre realizzazioni dure­ranno più a lungo se il le­gno, prima della verniciatu­ra, sarà stato trattato più volte con un adeguato fondo protettivo. Il legno infatti è una sostanza naturale e ne­cessita di un trattamento particolare per evitare che si spacchi facilmente. Non dimenticate infine l’im­pianto elettrico. Due tubi al neon (da almeno 65 watt) e una presa per una lampa­da « volante » assicurano l’il­luminazione necessaria per eseguire in garage anche la­vori di maggiore precisione.

Per tagliare il legno fino a metà del suo spessore, va usata una sega a mano con lama a tensione.

I tagli longitudinali possono essere eseguiti ancora meglio con la sega circolare elettrica.

Per le giunzioni ad incastro, al centro dei traversi, è necessario usare lo scalpello e non la sega.

Spalmate le superfici da unire con il collante adatto, si congiungono esattamente ad angolo retto.

Incollati gli elementi portanti del banco, si serrano con morsetti.

Per il piano del banco si usano assi provviste di linguetta e scanalatura.

Dopo che i piani intermedio e superiore sono stati montati sugli „elementi portanti del banco tutte le parti vengono collegate solidamente con viti a dado (pre­via tracciatura dei fori d’invito).

L’unione tramite scanalatura e linguetta incollata e fissaggio con viti è particolarmente solida. Il lavoro della scaffalatura inizia con la misurazione del materiale e la traqiatura delle misure.

Per evitare spanature sui pannelli truciolari da unire con viti, bisogna praticare i fori d’invito. 

La solidità di un incollaggio bordo contro bordo viene rinforzata con vili a testa piatta.

La scaffalatura e la parete lordata dopo la loro preparazione vanno montate sopra il banco da lavoro.

I pannelli forellati sono particolar­mente pratici per appendervi con ordine gli attrezzi più piccoli.

 

 

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