Lazio: qual è stato il calciomercato più remunerativo della gestione Lotito?

Dopo gli anni di Cragnotti, per certi versi splendidi ma al contempo drammatici, se si considera che la gloriosa storia biancoceleste era ad un punto dall’essere cancellata dalla cartina geografica del calcio italiano, le stagioni del calciomercato in casa Lazio si sono fatte via via meno scintillanti, anche se non sono mancati gli approdi di ottimi giocatori, rivenduti in molti casi, poi, a peso d’oro. 

Lo scouting laziale, in particolar modo negli ultimi anni, ha dato prova della propria competenza, anche se non sono mancati – come, ad esempio, l’acquisto di Muriqi – alcuni errori. Ma d’altro canto, nessuna squadra al mondo non prende qualche abbaglio durante la sessione di calciomercato. Poche, però, possono fregiarsi del vanto di aver fallito pochi acquisti. La dirigenza che si occupa del calciomercato in casa biancoceleste, in tal senso, può essere annoverata tra queste. 

La scelta “obbligata” di Inzaghi fu ripagata dai risultati e dalle plusvalenze in sede di mercato

Una sessione, in particolar modo, si rivelò estremamente florida per le casse societarie. Siamo nell’estate 2017. La Lazio ha appena archiviato una stagione positiva, la prima con in panchina Simone Inzaghi sin dalla prima giornata. Il tecnico piacentino, dopo aver ben condotto la compagine romana nel finale di stagione 2015/2016, sembrava diretto verso la panchina della Salernitana, squadra satellite, all’epoca, del club presieduto da Claudio Lotito, proprietario anche della compagine campana. 

La panchina della Lazio era stata affidata al “Loco”, quel Marcelo Bielsa amato e venerato in più parti del mondo per la propria filosofia calcistica e un modo di porsi che ha conquistato il cuore di milioni di calciofili. All’ultimo momento, con una clamorosa retromarcia, il tecnico argentino rinunciò all’incarico, spiazzando l’intera dirigenza biancoceleste. Lotito e Tare, quindi, dovettero procedere all’unica strada percorribile in quel momento: richiamare in fretta e furia Simone Inzaghi ed affidargli il timone della squadra. 

Mai mossa, seppur non dovuta dalla loro effettiva volontà, fu azzeccata. E la Lazio riuscì ad ottenere un inatteso quinto posto e la finale di Coppa Italia esibendo un gioco convincente, in grado di esaltare le doti di alcuni componenti della rosa. Quello che brillò maggiormente fu, senza alcun dubbio, Keita Baldé, giocatore svezzato dalla Masia che, però, nelle precedenti tre stagioni in maglia laziale aveva esibito solo sporadicamente il proprio talento. 

La giovane età, la necessità di doversi adattare ad un calcio totalmente differente da quello al quale era abituato in quel di Barcellona, incisero sul rendimento del calciatore, che esplose definitivamente, però, in quella stagione. Inzaghi fu bravissimo a metterlo nelle migliori condizioni per incidere dal punto di vista tattico, venendo ripagato da ben 16 reti. 

Keita, Biglia, Hoedt e un avanzo di 45 milioni

Il Monaco, società da sempre attenta ai giovani talenti, decise di staccare un assegno di 30 milioni per acquistarne il cartellino. Il vero tormentone nell’estate del 2017, però, fu un altro: Lucas Biglia. La pulizia del gioco dell’ex biancomalva, infatti, fu esaltata nello scacchiere tattico proposto da Inzaghi, che lo rese centrale nel suo progetto e non voleva rinunciare, per quanto ovvio, alla mente del proprio centrocampo. 

Sul calciatore mise gli occhi il Milan, che in quella sessione di mercato, complice l’arrivo della proprietà cinese e del tandem “Fassone-Mirabelli” in seno alla dirigenza rossonera, decise di rivoluzionare la squadra all’epoca allenata da Montella a suon di milioni di €uro. Una trattativa che seguirono col fiato sospeso tutti i tifosi biancocelesti, da sempre decisamente attenti a tutto quanto ruota attorno al Calciomercato Lazio. E che ebbe il proprio epilogo con la cessione dell’argentino al Milan per una cifra attorno ai 20 milioni. 

Il mercato in uscita, però, fece registrare un’altra cessione estremamente redditizia: Hoedt al Southampton per 16 milioni. Il difensore centrale olandese, giunto a parametro zero solo due stagioni prima, disputò un’ottima stagione agli ordini di Simone Inzaghi e consentì alla Lazio di incamerare una preziosa plusvalenza. L’ex AZ Alkmaar ha dimostrato poi solo a fasi alterne la propria affidabilità con la maglia dei Saints, prima di una stagione in chiaroscuro in quel di Vigo ed il ritorno, nel 2020, in maglia laziale. 

Il saldo del calciomercato di quell’anno si chiuse con un avanzo di quasi 45 milioni, che rappresenta, tutt’oggi, il miglior mercato dal punto di vista “economico” della gestione Lotito. Tre giocatori, ad onor del vero, che lontano dall’Olimpico non sono stati in grado di confermarsi: Keita è appena retrocesso con la maglia del Cagliari, prima di non aver inciso in alcun modo con le maglie di Monaco, Inter e Sampdoria; Biglia non ha incantato al Milan e oggi gioca in Turchia; Hoedt, a ventotto anni, gioca nell’Anderlecht ed è completamente uscito dal giro della nazionale Oranje